Innsbruck 2018, Cassani agitato: “Ancora due settimane, ma speravo di avere più certezze. Nibali non si discute”
Davide Cassani non trova le risposte che cercava alla Vuelta a España 2018. Arrivato per cercare di vedere da vicino i suoi convocabili per il Mondiale di Innsbruck 2018, il cittì azzurro resterà questa settimana in gruppo per affiancare e valutare i ragazzi che vorrebbe portare con sé all’appuntamento iridato, anche se non nasconde che in cuor suo sperava che la strada avrebbe potuto dargli già maggiori chiarezze sullo stato di forma di una squadra che invece sinora sta facendo fatica a formarsi ed emergere. Consapevole comunque che al grande giorno, sabato 30 settembre, mancano ancora praticamente quattro settimane, il commissario tecnico della nostra nazionale spera di ricevere presto i segnali desiderati in vista delle convocazioni previste per sabato 15 settembre, a margine della Coppa Agostoni.
“Ho ancora due settimane di tempo per valutare bene tutte le possibilità“, analizza per la Gazzetta dello Sport, in particolare in riferimento al difficile momento di Vincenzo Nibali, che comunque “non si discute” e che “per ora resta il nostro leader” visto che “sappiamo chi è, cosa ha fatto e cosa può dare”. Per il siciliano la Vuelta è un calvario che sta affrontando, seppur con momenti di sconforto, con grande dedizione, anche al servizio dei compagni. Un atteggiamento che gli fa onore nella difficile ricerca della forma giusta: “Il problema è che non era più abituato a soffrire così tanto – aggiunge Cassani – Per lui la normalità è lottare per vincere. Difficile accettare la fatica che sta facendo qui, senza risultati […] Ora deve soffrire senza avere certezze su come andrà, ma la Vuelta era l’unica strada percorribile per preparare il Mondiale”.
In tutto sono dieci gli uomini sotto osservazione nella corsa spagnola, a partire dall’altro grande nome Fabio Aru, al quale “sembra che gli manchi qualcosa”, ma che “sembra sulla strada per tornare in cima, anche se forse di testa patisce ancora ciò cheg li è successo al Giro”. Tra gli altri otto nomi molte pedine interessanti, tra le quali Franco Pellizotti e Salvatore Puccio già capaci di mettersi in mostra per il loro lavoro al servizio dei capitani (compito che li aspetterebbe anche in Austria), ma anche alcuni attaccanti già in evidenza come Valerio Conti, Alessandro De Marchi e Davide Villella.
Tra i papabili anche Davide Formolo, che il selezionatore azzurro considera “più corridore da classiche che da grandi giri” e che spera “si metta in evidenza” nell’arco delle prossime settimane, dopo un inizio non semplicissimo. Gli altri nomi citati presenti in Spagna sono poi Gianluca Brambilla, Dario Cataldo e Fabio Felline, altre pedine che potrebbero rivelarsi preziose nello scacchiere tattico di una corsa molto dura come si preannuncia quella dell’ultimo giorno del mese.
Ovviamente, nel radar ci sono anche corridori non presenti all’ultimo GT stagionale, tuttavia più volte definito percorso ideale verso la rassegna mondiale. Tra questi Damiano Caruso, sui cui Cassani “punta molto”, Domenico Pozzovivo e Giovanni Visconti, “che si stanno preparando” appositamente per staccare a loro volta il biglietto offerto dal cittì, che nel frattempo “tiene d’occhio” anche Giulio Ciccone e Diego Ulissi.
Non manca infine anche Gianni Moscon, sospeso fino a metà mese, ma che resta nei piani della nazionale. “Lo vedo all’Agostoni sabato 15, poi valuto”, commenta Cassani, “convinto che si prepari bene”, che potrebbe dunque dargli una possibilità: “La mia idea è metterlo nella lista dei 10 con cui andare in ritiro a Torbole domenica 23. L’ideale sarebbe non corresse la cronosquadre mondiale, così poi tra Pantani e Matteotti posso decidere se schierarlo o metterlo riserva”.
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